FTX: PRENDI I SOLDI E SCAPPA

E’ stucchevole dover tornare con insistenza a denunciare l’ennesima “TRUFFA” ai danni dei Retail e Risparmiatori.

Questa volta una mega “FRODE” a livello universale nel destinare i Risparmi in una Moneta Virtuale, che non esiste; vale a dire nel NULLA.

Dalle prime notizie emerge che per dimensioni miliardarie sia il più grande fallimento delle Criptovalute. Già prima vi era stato il Botto di Terra-Luna e delle nostre NFT e Bitgrail; ma l’elenco è interminabile e tanti ne seguiranno. Nonostante ciò i Retail continuano a farselo mettere nel Culo. E per quel che riguarda i nostrali nel più assoluto silenzio di Bankit, della Consob e della defunta e buffa Commissione Banche. Per gli organismi di Vigilanza non si tratta solo di lassismo; non basta denunciare il pericolo di queste “Monete”, ma della inconsapevolezza sulla materia. Ve l’immaginate dei vecchi e polverosi burocrati a vedersela con dei giovani di venti e trenta anni, che già da una decina smanettano nel mondo di Internet, perchè questo è il mondo dei Bitcoin.

Quella che è stata nel tempo la costante del nostro lavoro è rammentare al Retail, di stare alla larga su ciò che non conosce; e le Cripto, senza una adeguata regolamentazione, nè una precisa normativa, equivalgono alla vendita dell’ “Aria”.

Vabbè che siamo il popolo di Vanna Marchi e di Padre Pio, ma quando quel popolo è Analfabeta è esoso volergli chiedere del Faust di Goethe.

Ci vuole l’ EDUCAZIONE FINANZIARIA NELLE SCUOLE.

Lo sappiamo è difficile! Un piccolo David contro Golia. Un piccolo Retail contro l’intero Regime delle Cosche Bancarie supportate da sempre dai lacchè al momento al potere. Basti pensare alla posizione permissiva dell’ ABI, per bocca del Presidente Patuelli, sul tetto del contante escogitato dall’ Esecutivo, che anzichè limitare ha ampliato quale premio e favore all’ Evasione e al Riciclaggio.

Sembra quasi una presa in giro quella ridicola iniziativa svolta annualmente e manipolata dalle Banche: “Ottobre, mese dell’ Educazione Finanziaria”. Come se ad un Analfabeta per imparare a leggere e scrivere venisse insegnato una sola lettera dell’ ABBICCI’, una volta l’anno. Per cui alla fine delle lettere, sono già trascorsi anni che il Retail è nel tritacarne degli Gnomi e degli Squali della Finanza.

Un copione già letto e riletto, e in un certo senso giustificabile se un Retail si fà mettere le mani in tasca da “CHI SA’. Ma c’è da rilevare, come recita una espressione tanto ricorrente: QUESTA VOLTA E’ DIVERSO e se vogliamo educativa.

Impigliati nella rete ci sono rimasti stelle dello spettacolo, sportivi di grido, il cui cervello è più nelle gambe e nelle braccia anzichè in testa; ma anche Fondi Speculativi, Fondi Pensione, e Banche di ogni tipo; come Bank of America, Wells Fargo, Silver Bank e Soft Bank.

Ma soprattutto, e ciò è DIVERSO, due Istituzioni, due Giganti del Risparmio sono rimasti coinvolti nel crollo di FTX:

JP MORGAN e

BLACK ROCK.

Fà specie, stupore e sconcerto una tale presenza, Banche che per masse gestite sono al vertice mondiale oltre a dettare i ritmi delle’ Economia Globale. Gli stessi Amministratori di queste Banche, in dichiarazioni ufficiali hanno messo in guardia i Retail nell’impiegare i Risparmi nelle “CRIPTO-NULLA” e poi vanno loro a perdere centinaia di milioni di Dollari.

Sorge il fondato dubbio, se queste Banche, che hanno la pretesa di maneggiare i nostri Risparmi, siano realmente in grado di farli fruttare al Meglio. Da come si sono fatte fregare come dei Polli sembrerebbe di NO!

Mentre ciò che è reale e veritiero sono i pesanti ed esosi COSTI in Commissioni, Oneri, fantomatici Balzelli, premi su nebulose Performance che gravano sugli Asset rendendo vano qualsiasi guadagno anche in tempi di Bull Market.

Basti confrontare le Performance di Fondi e Sicav con il loro Indice di Riferimento. I Costi azzerano i già magri guadagni quando ci sono.

L’unica freccia a disposizione del Retail e dei Risparmiatori è spostare tutti gli Asset a ETF, strumenti finanziari efficienti e trasparenti, i cui Costi sono notevolmente inferiori e talvolta irrisori.